Hanno un importo che varia dai 700 ai 1000 euro mensili i contributi per consentire alle persone con disabilità gravissima, ossia persone che necessitano di assistenza domiciliare continuativa nelle 24 ore, di assumere uno o più caregivers o assistenti personali. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
È di quasi 10 milioni di euro (9.887.037,82, per la precisione) la cifra che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – attingendo al Fondo per le non autosufficienze – ha stanziato per la Regione Toscana al fine di finanziare progetti di assistenza per le persone con disabilità gravissima.
La stessa Regione, con la Delibera della Giunta Regionale n. 342/2016, ha approvato le Linee di indirizzo per l’erogazione dei contributi e l’assegnazione risorse.
Le Linee di indirizzo fissano, in via sperimentale e con validità fino al 31 dicembre 2017, i criteri generali che dovranno costituire riferimento, a livello territoriale, per l’individuazione e la valutazione delle situazioni cliniche e dei bisogni assistenziali che esprimono la condizione di disabilità gravissima, nonché l’individuazione dei soggetti destinatari degli interventi e le modalità di erogazione degli stessi (si veda, a tal proposito, l’Allegato A della Delibera stessa).
La citata Delibera fornice una specifica definizione di persone con disabilità gravissima utile ad individuare con maggior precisione i destinatari del provvedimento, intendendo, con questa espressione, le “persone in condizione di dipendenza vitale che necessitano a domicilio di assistenza continuativa e monitoraggio di carattere sociosanitario nelle 24 ore, per bisogni complessi derivanti dalle gravi condizioni psico-fisiche, con la compromissione delle funzioni respiratorie, nutrizionali, dello stato di coscienza, privi di autonomia motoria e/o comunque bisognosi di assistenza vigile da parte di terza persona per garantirne l’integrità psico-fisica” (grassetti nostri, N.D.R.)
È previsto inoltre che i destinatari degli interventi abbiano un’età inferiore ai 65 anni (limite che scompare se la persona con disabilità gravissima è in stato vegetativo o di minima coscienza); chesiano residenti in Toscana almeno dal 1 gennaio dell’anno precedente a quello della richiesta; e che abbiano un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) per le prestazioni agevolate di natura socio-sanitaria non superiore a 60.000 euro.
Le richieste di valutazione possono essere presentate, da parte degli interessati, presso gli uffici territoriali competenti nell’arco dell’intero anno solare, e devono essere corredate dallaseguente documentazione:
· attestazione di handicap (art. 3, comma 3, Legge 104/1992) accompagnata da una relazione sociale;
· dichiarazione, da parte del richiedente o dei familiari, della piena autonomia nella individuazione degli assistenti personali con i quali contrarrà un rapporto di lavoro regolare;
· modello ISEE ai sensi della normativa vigente.
I contributi economici (erogati con cadenza mensile o bimestrale) sono articolati su due livelli, rispettivamente di 700 e di 1000 euro mensili, e sono finalizzati a consentire alle persone in condizione di disabilità gravissima di permanere nel proprio domicilio attraverso l’assunzione, con regolare contratto di lavoro, di uno o più caregivers o assistenti personali, che possono essere anche familiari delle stesse persone disabili. L’accesso ai contributi non è vincolato a specifiche patologie, ma alla condizione di particolare bisogno e impegno assistenziale da parte del nucleo familiare o dei caregivers.
La quantificazione del fabbisogno di assistenza personale e la relativa modulazione del contributo economico è oggetto di confronto fra l’interessato, o il suo nucleo familiare, e le Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM), cui spetta comunque la valutazione finale per l’erogazione del contributo.
Sono riconosciute come rimborsabili esclusivamente le spese per l’assistente/i personale/i. La rendicontazione delle spese di assistenza deve essere presentata dalla persona con disabilità e/o dall’amministratore di sostegno ed è soggetta a verifiche da parte degli uffici competenti. Le Linee d’indirizzo individuano anche le inadempienze che possono determinare la revoca dell’erogazione del contributo economico. Esse sono le seguenti:
· destinazione delle risorse economiche a scopi diversi da quelli definiti nelle Linee di indirizzo;
· inadempienze agli obblighi assunti con gli Enti gestori;
· documentazione di spesa non pertinente;
· mancato rispetto degli obblighi contrattuali nei riguardi dell’assistente/i personale/i;
· mancato rispetto della normativa di riferimento disciplinante le azioni previste dall’Atto di indirizzo.
Tali erogazioni economiche non sono compatibili con altri contributi economici erogati con le medesime finalità di sostegno alla permanenza al domicilio della persona con gravissima disabilità; inoltre non rientrano in tale ambito di finanziamento gli interventi gestiti in strutture di accoglienza residenziale o semiresidenziale e tutte le prestazioni sanitarie assicurate all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Può essere fatta eccezione per la permanenza della persona in una struttura sanitaria o sociosanitaria residenziale per brevi periodi (comunque non superiori a 60 giorni di degenza).
Infine, segnaliamo che la ripartizione dello stanziamento complessivoalle Zone distretto/Società della Salute della Toscana è definita nell’Allegato B della Delibera citata, e che alle stesse Zone distretto è riconosciuta la possibilità di utilizzare una percentuale non superiore al 10% delle risorse assegnate con l’Atto di indirizzo in questione per dare continuità a progetti già avviati e finalizzati ad evitare o a differire l’istituzionalizzazione e favorire la domiciliarità delle persone con gravissime disabilità, ciò in un’ottica di un miglioramento della qualità della vita delle stesse.
Simona Lancioni
responsabile del centro Informare un’h – Peccioli