Indicazioni sintetiche per una comunicazione accessibile ed inclusiva
a cura di Lettura Agevolata onlus (link a www.letturagevolata.it)
L’associazione Lettura Agevolata ha elaborato un testo nel quale riassume i principali aspetti da tenere in considerazione per garantire l’accesso all’informazione alle persone con disabilità sensoriali, ed in particolar modo visive. Rivolgiamo un ringraziamento particolare a Lucia Baracco, a Flavio Fogarolo e a Erika Cunico per la preziosa collaborazione. (S.L.)
Il diritto ad una informazione accessibile è fondamentale soprattutto oggi, considerato il progressivo invecchiamento della popolazione e l’utilizzo sempre più pervasivo delle tecnologie digitali come mezzo per condividere le informazioni.
Oltre che dalla nostra Costituzione, è sancito anche dall’art. 21 della Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità del 2006 (ratificata dall’Italia con Legge 18/2009) che recita testualmente… “Gli Stati Parti prenderanno tutte le misure appropriate per assicurare che le persone con disabilità possano esercitare il diritto alla libertà … di cercare, ricevere e impartire informazioni e idee su base di eguaglianza con altri e attraverso ogni forma di comunicazione di loro scelta..”.
L’accesso all’informazione e le persone con disabilità visive
Le persone sono tutte diverse fra loro, ognuna con le proprie esigenze, un diverso bagaglio culturale e un modo specifico di entrare in rapporto con la realtà circostante. E questo vale ovviamente anche per le persone con disabilità.
Una campagna di comunicazione è tanto più efficace se mette l’interlocutore nella condizione di essere libero di scegliere la modalità a lui più adatta per poterla leggere e comprendere.
Per poter raggiungere il maggior numero di persone è dunque importante utilizzare canali diversi di comunicazione ma soprattutto, considerando che per motivi economici spesso è difficile differenziare i supporti e i prodotti, privilegiare sistemi flessibili, adattabili dall’utente finale in base alle proprie esigenze.
Accanto alla pubblicazione su carta, strutturalmente immodificabile, andrà sempre fornita una versione digitale dello stesso documento che l’utente potrà facilmente procurarsi e in seguito adattare in base alle proprie esigenze: aumentare le dimensioni dei caratteri, trasformare in voce, in braille o altro. Il passaggio dal cartaceo al digitale andrà facilitato con un link semplice (ossia breve e digitabile a mano) e ben evidente, eventualmente integrato da un codice QR [Quick Response code, codice a risposta veloce, N.d.R.].
Anche sul documento cartaceo l’utente con difficoltà visive può intervenire autonomamente per piegarlo alle proprie esigenze di accesso: può, ad esempio, leggerlo con una lente di ingrandimento, con un ingranditore elettronico, con uno scanner che trasforma il testo in digitale e rende quindi possibile la lettura con la voce sintetica. Ma per poter fare questo il testo deve essere nitido e regolare, senza sfumature, distorsioni ed effetti speciali, che renderebbero impossibile questi canali di accesso. Inoltre l’utente deve essere comunque messo in grado di conoscere almeno il contenuto di massima del documento, per decidere se il suo sforzo di accesso è giustificato, per cui almeno il titolo o un sintetico sommario dovrebbe essere sempre fornito a carattere ingrandito, con tratto spesso e marcato contrasto con lo sfondo.
La molteplicità di offerta assicura ad ogni utente la possibilità di trovare la modalità di lettura più congeniale e più rispondente alle proprie attitudini.
Ognuna delle differenti modalità ha caratteristiche specifiche ed è in grado di raggiungere un determinato target (ad esempio una stampa a carattere ingrandito è utilissima per le persone con una lieve minorazione visiva o la gran parte delle persone anziane, ma inutile per un non vedente o per la maggior parte delle persone con ipovisione medio-grave. Analogamente un file audio è accessibile alle persone ipovedenti e non vedenti ma non alle persone sorde o con ipoacusia). Non esiste quindi la “modalità migliore”, anche se alcune sono più versatili di altre, ma va valutato di volta in volta quale o meglio quali modalità utilizzare per uno specifico uso e determinate esigenze.
Ecco una breve panoramica sulle principali modalità di comunicazione che possono essere utilizzate e i requisiti che devono avere per essere accessibili alle persone con disabilità visiva.
Prodotti cartacei
Tutto il materiale informativo stampato (dépliant, pieghevoli, manifesti, locandine, pubblicazioni, personal cards, moduli da compilare ecc.), per essere leggibile, deve tenere conto di alcune semplici indicazioni. Gli elementi che influiscono in modo più o meno determinante sulla leggibilità di un testo sono:
– dimensione del carattere
La dimensione del carattere è uno dei fattori che maggiormente influiscono sulla capacità di lettura. È dunque importante pubblicare testi con caratteri non troppo piccoli. Nell’editoria, quando si parla di libri a grandi caratteri, si intendono generalmente i libri redatti in corpo 16 o più. Tale dimensione può essere letta facilmente da persone con lieve minorazione visiva (pensiamo alla maggior parte degli anziani) e da ipovedenti lievi. Un carattere più grande comporta, in genere, un aumento del numero di pagine su cui è stampato. Per questo occorre valutare di volta in volta qual è il giusto compromesso tra grandezza del testo e ingombro, ricordandosi che è meglio essere sintetici e scrivere in grande!
– contrasto testo/sfondo e contrasto cromatico
Per garantire la massima leggibilità del testo occorre utilizzare colori per testo e sfondo ben distinti tra loro, basati principalmente sul contrasto luminoso e non su quello cromatico. Occorre inoltre fare attenzione all’accostamento dei colori poiché alcune combinazioni risultano del tutto indistinguibili.
– interferenza con lo sfondo
È molto più faticoso leggere quando sotto al testo viene collocata un’immagine. Le sovrapposizioni peggiorano la percezione, riducono il contrasto e rendono difficile la discriminazione visiva.
– tipo di carattere
Vanno evitati i caratteri per così dire “decorativi” e dalla forma inusuale. È meglio scegliere caratteri che si basano sulle forme più conosciute, con lettere e numeri ben differenziati tra loro ed evitando le versioni troppo light o troppo black del carattere.
– testo tutto maiuscolo
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, un testo tutto maiuscolo, è molto più difficile da leggere di un testo alto/basso, perché l’occhio, ricevendo meno informazioni per l’assenza dei tratti ascendenti e discendenti del carattere, fa più fatica, rallentando di fatto la lettura. Meglio usare il carattere maiuscolo solo per qualche titoletto o per pochissime parole.
– spaziatura del testo e organizzazione della pagina
I caratteri, le parole, le righe di un testo non devono essere troppo accostati né troppo lontani tra loro. Per agevolare nella lettura vanno inoltre evitate pagine percettivamente troppo uniformi e prive di punti di riferimento visivi.
– supporti
La leggibilità di un testo dipende in parte anche dal tipo di supporto su cui esso viene stampato. Una carta troppo sottile ad esempio può creare effetti di trasparenza che interferiscono con il testo e ostacolano, in vario modo, la lettura. La carta patinata può creare invece fastidiosi ed affaticanti riflessi.
Molte di queste indicazioni valgono anche per la progettazione di siti web o documenti elettronici.
Per approfondire questi argomenti si consiglia di leggere la pubblicazione realizzata nel 2005 dal Progetto Lettura Agevolata del Comune di Venezia, dal titolo “Questione di leggibilità. Se non riesco a leggere non è solo colpa dei miei occhi” (consultabile on-line dal sito dell’Associazione Lettura Agevolata Onlus o scaricabile in formato pdf alla pagina http://www.letturagevolata.it/letturagevolata/leggibilita-testo ).
Braille
Il Braille è un sistema di scrittura e lettura per punti a rilievo destinato ai non vedenti e messo a punto dal francese Louis Braille nel 1829. Non è una lingua di per sé, ma un codice di scrittura. Grazie ad apposite stampanti è possibile stampare a rilievo, su carta, un qualsiasi file di testo. Va però sottolineato che il Braille è conosciuto quasi esclusivamente da persone cieche dalla nascita o divenute cieche in giovane età. Le persone divenute cieche in età adulta o le persone ipovedenti generalmente non lo conoscono. Secondo alcune statistiche il numero di non vedenti che conoscono il Braille si aggira intorno al 15-20%.
File audio
I file audio sono un’efficace soluzione per rendere fruibili lunghi testi sia a non vedenti che a ipovedenti lievi o gravi. I file audio possono essere realizzati in due modi: con voce umana (testi letti da uno speaker professionista) o con voce digitale (testi letti da un programma di sintesi vocale). I file audio possono essere resi fruibili all’utente in diversi modi: possono anche essere resi scaricabili da internet, essere forniti con un semplice lettore mp3, essere inseriti in pubblicazioni cartacee attraverso QR Code fruibili tramite smartphone o tablet.
Web e documenti elettronici
Il web e i documenti elettronici rispetto a quelli cartacei offrono potenzialità supplementari offerte dalla tecnologia. Una persona ipovedente o non vedente può infatti accedervi facilmente utilizzando appositi ausili e tecnologie assistive. Attraverso uno screen reader può ad esempio farsi leggere ad alta voce il testo tramite sintesi vocale, o utilizzare la barra Braille.
Con alcuni formati di file è inoltre possibile intervenire per modificare il tipo e la dimensione dei caratteri con cui visualizzare il testo, modificare l’interlinea e il colore di sfondo personalizzando al massimo l’aspetto, stampandolo ad esempio a grandi caratteri, o visualizzandolo a schermo.
I documenti elettronici possono essere resi scaricabili dal web o spediti via mail agli utenti. Importante è che i file di testo siano file accessibili e non convertiti in file immagine. I formati utilizzabili sono molti, ognuno con propri limiti e possibilità. Tra i formati più utilizzati troviamo il doc, il pdf e l’rtf. Un ulteriore formato utilizzato è il txt, costituito però da solo testo, senza alcuna informazione sulla struttura del testo stesso. Si sta inoltre diffondendo il formato OpenDocument ODF.
Punto di riferimento per l’accessibilità di siti web e documenti elettronici è il consorzio W3C http://www.w3.org/ con il suo progetto WAI (Web Accessibility Initiative – http://www.w3.org/WAI/), da cui è possibile scaricare le WCAG 2.0 ovvero le linee guida che definiscono quali caratteristiche debbano possedere i documenti elettronici per poter essere accessibili.
Ad esempio i documenti devono possedere una struttura logica e utilizzare gli stili di paragrafo; deve essere garantito il corretto ordine di lettura anche quando il testo è suddiviso in blocchi o in colonne; occorre dotare le immagini, i grafici e le tabelle di didascalie esaurienti, che forniscano una descrizione sostitutiva dell’oggetto; indici e sommari devono essere navigabili.
Per realizzare documenti elettronici accessibili non servono software specifici, i programmi più usati comunemente (suite Office, OpenOffice o Adobe) sono già dotati di quel che serve, basta sapere come fare.
Di seguito i link ad alcune istruzioni:
Creare documenti di Word accessibili – http://office.microsoft.com/it-it/word-help/creazione-di-documenti-di-word-accessibili-HA101999993.aspx?CTT=1
Creare PDF accessibili con Office – http://office.microsoft.com/it-it/word-help/creare-file-pdf-accessibili-HA102478227.aspx
Creare PDF accessibili con Acrobat Pro – http://helpx.adobe.com/it/acrobat/using/create-verify-pdf-accessibility.html
Ultimo aggiornamento: 12.06.2014