La Regione Toscana ha recentemente approvato le “Linee di indirizzo regionali per la presentazione dei progetti di vita indipendente” volte a disciplinare l’erogazione delle risorse per i progetti di vita indipendente finanziati nell’ambito del Piano triennale per la Non Autosufficienza 2019-2021, e destinate alle Zone distretto e alle Società della Salute. Le risorse per il triennio in questione sono coperte prevalentemente da fondi ministeriali (7.982.000 euro), e solo per il 20% dal cofinanziamento degli ambiti territoriali (1.995.500 euro), per un ammontare complessivo 9.977.500 euro.
Con la Delibera della Giunta Regionale n. 618 del 18 maggio 2020 la Regione Toscana ha approvato “Piano regionale per la non autosufficienza per il triennio 2019-2021” (il cui testo è contenuto nell’Allegato 1), il quale, tra le altre cose, prevede una linea di intervento per le persone con disabilità (punto 5.3). Il suddetto Piano, al paragrafo “Le risorse e gli ambiti territoriali coinvolti nella implementazione delle Linee di indirizzo per progetti di vita indipendente”, prevede anche: di coinvolgere tutto il territorio regionale; di ripartire alle Zone distretto e alle Società della Salute risorse pari, nel triennio, a complessivi 7.982.000 euro a valere sul Fondo Nazionale per le non Autosufficienze 2019-2021 (FNA), di cui al DPCM 21 novembre 2019; e di chiamare gli ambiti territoriali a cofinanziare almeno il 20% della spesa complessiva del triennio, che equivale ad un importo pari ad almeno 1.995.500 euro. Nel complesso, dunque, tra fondi ministeriali ed cofinanziamento degli ambiti territoriali, si arriva alla somma di 9.977.500 euro totali per il triennio in questione. Ebbene, con la Delibera della Giunta Regionale n. 814 del 29 giugno 2020 sono state approvate le “Linee di indirizzo regionali per la presentazione dei progetti di vita indipendente” (si veda l’Allegato A) volte a disciplinare l’erogazione delle risorse destinate alle Zone distretto e alle Società della Salute per i progetti di vita indipendente finanziati nell’ambito del Piano triennale di cui si tratta.
Tuttavia, prima di entrare nel dettaglio, è importante chiarire che in Toscana sono previste due modalità di servizi che hanno la medesima denominazione di “progetti di vita indipendente”, ma che sono differenti per finanziamento, disciplina e contenuti. Ci sono i “progetti di vita indipendente” finanziati prevalentemente con fondi ministeriali (che sono quelli a cui si riferiscono le Linee d’indirizzo approvate con la DGRT n. 814 del 29 giugno scorso, delle quali tratteremo più avanti), e ci sono “progetti di vita indipendente” finanziati con fondi regionali che hanno un proprio “Atto di indirizzo per la predisposizione dei progetti di vita indipendente” (che è stato parzialmente modificato con la Delibera della Giunta Regionale n. 1472 del 17 dicembre 2018, si veda in specifico l’Allegato 2 ed il seguente approfondimento), che hanno altre modalità d’accesso (si veda la seguente nota informativa), che sono centrati prevalentemente sull’assistenza personale autogestita, e che prevedono un contributo mensile compreso tra un minimo di 800 ed un massimo di 1.800 euro.
Chiarita questa distinzione, vediamo qualche dettaglio contenuto nelle “Linee di indirizzo regionali per la presentazione dei progetti di vita indipendente” che disciplinano l’accesso ai fondi per la vita indipendente prevalentemente ministeriali. Uno degli aspetti che caratterizza le Linee d’indirizzo è la particolare attenzione ai giovani (alle fasce di età minori sono attribuiti maggiori punteggi validi al fine della formazione della graduatoria per il finanziamento dei progetti), la qual cosa ha indotto la Regione ad inquadrare anche le progettualità di vita indipendente nell’ambito di Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani attivo dal 2011.
Ciascun ambito territoriale provvede a pubblicare un bando o avviso pubblico per la presentazione dei progetti di vita indipendente da parte delle persone con disabilità, il giorno 15 settembre di ciascun anno, a partire dal 2020. Lo stesso ambito territoriale provvede anche ad individuare l’ufficio competente per la presentazione delle domande. I bandi restano aperti per 45 giorni. Alla scadenza, ogni ambito avvia la fase istruttoria dei progetti pervenuti, alla quale seguirà la formazione di una graduatoria.
I destinatari del contributo a sostegno dei progetti di vita indipendente sono esclusivamente le persone con disabilità capaci di esprimere direttamente, o attraverso un amministratore di sostegno, la propria volontà, ed in possesso dei seguenti requisiti: avere un’età superiore a 18 anni ed una condizione di disabilità non determinata dal naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità; disporre della certificazione di handicap in stato di gravità ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge 104/1992 o il riconoscimento di un’invalidità non inferiore al 100%, rilasciato da una commissione medico legale; avere la residenza in Toscana.
Il progetto di vita indipendente, predisposto su apposita modulistica, dovrà essere presentato nei luoghi e con le modalità previste dal bando del proprio territorio di residenza. Il progetto presentato dalla persona con disabilità e finanziato, ha validità annuale. Per la realizzazione degli obiettivi definiti all’interno del progetto di vita indipendente viene assegnato un contributo che può giungere fino ad un massimo di 1.200 euro mensili.
Il progetto di vita indipendente presentato dalla persona con disabilità dovrà essere prioritariamente orientato alla realizzazione dei seguenti obiettivi: supporto a percorsi di start-up di impresa o lavoro autonomo; formazione universitaria, dottorato o master post-laurea; sostegno alla frequenza di corsi di formazione professionale, compresi i tirocini retribuiti professionalizzanti; sostegno al ruolo genitoriale; percorsi di de-istituzionalizzazione o uscita dal nucleo familiare di origine; accompagnamento al lavoro (per lavoratori dipendenti); sostegno alle attività quotidiane e domestiche; accompagnamento per lo svolgimento di attività sportive; accompagnamento per attività associative o di volontariato.
All’interno del progetto di vita indipendente e con riferimento agli obiettivi progettuali, sono finanziabili interventi per l’assunzione di uno o più assistenti personali, spese per l’abitare in autonomia (housing e co-housing), e spese per il trasporto (se propedeutico allo svolgimento delle attività e al raggiungimento degli obiettivi progettuali). Tutte le spese ammesse a finanziamento sono soggette a rendicontazione e saranno oggetto di verifiche da parte degli uffici competenti. Le Linee d’indirizzo prevedono anche specifiche incompatibilità e condizioni di decadenza dal beneficio.
Simona Lancioni
responsabile del centro Informare un’h di Peccioli (PI)
Riferimenti normativi:
Delibera della Giunta Regionale Toscana del 18 maggio 2020, n. 618, “Approvazione, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, del DPCM 21 novembre 2019, del Piano regionale per la non autosufficienza – triennio 2019-2021”. Allegato 1 (Piano regionale).
Delibera della Giunta Regionale Toscana del 29 giungo 2020, n. 814, “Piano per la Non Autosufficienza 2019-2021: Linee di indirizzo regionali per la presentazione dei progetti di vita indipendente. Approvazione documento e prenotazione risorse”. Allegato A (Linee d’indirizzo).
Delibera della Giunta Regionale Toscana del 17 dicembre 2018, n. 1472, “L.R. 66/2008 “Istituzione del Fondo regionale per la non autosufficienza”. Anno 2019: riparto alle zone distretto del Fondo per la Non Autosufficienza e delle risorse per i progetti di Vita Indipendente, indicazioni alle Aziende UU.SS.LL. per l’erogazione delle quote sanitarie per RSA e Centri Diurni. Modifica dell’allegato A) alla DGR n. 1329/2015”. Allegato 1 (riparto Fondo), Allegato 2 (Atto d’indirizzo).
Vedi anche:
Simona Lancioni, Toscana: fondi per la non autosufficienza e la Vita Indipendente per il 2019, «Informare un’h», 7 gennaio 2019.
Simona Lancioni, Toscana: nuovo Atto d’indirizzo per i progetti di Vita Indipendente, «Informare un’h», 6 gennaio 2016.
Sezione del centro Informare un’h in tema di «Vita indipendente e non autosufficienza».