Si è sboccato lo scorso 6 agosto il braccio di ferro tra la Regione Toscana e le persone con disabilità determinate a ottenere lo smaltimento di una lista di quasi 300 persone con gravi disabilità in attesa di vedere finanziato il proprio progetto di assistenza personale autogestita (Vita Indipendente).
In quella data, la Giunta regionale in seduta straordinaria ha approvato la Delibera 1159 che stabilisce l’erogazione di ulteriori 2,5 milioni di euro che vanno a sommarsi ai 9 che già vengono stanziati ogni anno dalla Regione per finanziare i progetti di Vita Indipendente delle persone con disabilità grave (nell’Allegato A il riparto alle Zone Distretto/Società della Salute delle risorse per la Vita Indipendente; nell’Allegato B la ripartizione alle Zone Distretto/Società della Salute della quota del Fondo per la Non Autosufficienza destinata alle persone con disabilità gravissime). Ricordiamo che la gestione delle risorse regionali per la Vita Indipendente è disciplinata dall’Atto di Indirizzo contenuto nella DGRT 1472/2018 (si veda in specifico l’Allegato 2).
Per smuovere la Regione ci sono voluti quasi due settimane di presidio da parte delle persone con disabilità e delle loro associazioni, e l’occupazione continuativa per nove giorni e otto notti della sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione (in piazza Duomo a Firenze), da parte di Luigi Gariano, attivista con disabilità di 45 anni, esponente del Movimento Rivoluzione Umana. La protesta è stata condotta anche attraverso i social, dove molte persone disabili e non hanno potuto aderire, manifestare solidarietà e seguirne giornalmente gli sviluppi, sino a raggiungere una risonanza nazionale, giacché la questione del finanziamento dei progetti di Vita Indipendente è purtroppo critica in molte Regioni d’Italia.
In realtà questi ultimi accadimenti sono solo l’ultima puntata di una rivendicazione che si protrae da molto tempo poiché la cifra di 9 milioni di euro alla quale abbiamo accennato è rimasta invariata per ben sette anni, impedendo di fatto a nuovi utenti di poter accedere al servizio. Una criticità della quale, come centro Informare un’h, abbiamo avuto modo di occuparci in numerose occasioni. Sotto questo profilo, anche l’incremento di 2,5 milioni di euro, pur apprezzabile, risulta insufficiente ad azzerare la lista d’attesa che si è formata negli anni, tuttavia la Regione si è detta disponibile a trovare una soluzione valutando di utilizzare anche finanziamenti ministeriali. Pertanto, proprio allo scopo di risolvere la questione, è stato convenuto che già nei giorni successivi all’approvazione della Delibera del 6 agosto siano fissati ulteriori incontri tra gli esponenti delle persone con disabilità, Ledo Gori, capo di gabinetto del presidente regionale, e Stefania Saccardi, assessora regionale al Welfare. Attualmente sono più di 800 le persone con disabilità residenti in Toscana che beneficiano dei contributi regionali per la Vita Indipendente (il cui importo mensile che varia da un minimo di 800 a un massimo di 1.800 euro). (Simona Lancioni)
Riferimenti normativi:
Delibera della Giunta Regionale Toscana del 6 agosto 2020, n. 1159, “Fondo nazionale per le non autosufficienze – annualità 2019. Assegnazione risorse destinate alle disabilità gravissime e alle progettualità di Vita indipendente”. Allegato A (riparto risorse Vita Indipendente), Allegato B (riparto quota FNA per persone con disabilità gravissime).
Delibera della Giunta Regionale Toscana del 17 dicembre 2018, n. 1472, “L.R. 66/2008 “Istituzione del Fondo regionale per la non autosufficienza”. Anno 2019: riparto alle zone distretto del Fondo per la Non Autosufficienza e delle risorse per i progetti di Vita Indipendente, indicazioni alle Aziende UU.SS.LL. per l’erogazione delle quote sanitarie per RSA e Centri Diurni. Modifica dell’allegato A) alla DGR n. 1329/2015”. Allegato 1 (riparto Fondo), Allegato 2 (Atto d’indirizzo).